Famiglie ricostituite e ricomposte, adottive e affidatarie, monogenitoriali e multiculturali, hanno spesso bisogno di un intervento di sostegno.
Con la denominazione di famiglie ricomposte intendiamo riferirci a quelle famiglie che vengono a comporsi progressivamente dopo la separazione e il divorzio, quando più nuclei familiari si uniscono in un unico insieme.no mirato.
Queste forme familiari, ormai sempre più frequenti, hanno caratteristiche differenti da quelle tradizionali.
Le differenze sono legate sia alla complessità dei ruoli ricoperti sia agli oggettivi vincoli fisici della nuova struttura familiare. Rispetto a tale complessità, possiamo dire che viene meno la tradizionale divisione tra le due “squadre”: quella degli adulti/genitori e quella dei giovani/figli. Nella famiglia ricostituita la gerarchia è più sfumata, sono importanti i legami tra consanguinei e compare una differenza di “potere” tra l’adulto genitore e quello non genitore. Esiste evidentemente una differenza tra il genitore convivente con i figli e quello non convivente.
La terapia familiare con le famiglie deve, quindi, partire da questa complessità e restituirla alla famiglia stessa con tutta la ricchezza che contiene.
Le famiglie ricomposte vivono la crisi di chi, con storie diverse e diversi modi di affrontare i problemi, deve trovare un adattamento per affrontare insieme le nuove situazioni. Sono spesso i figli a segnalare, con i sintomi più disparati, la difficoltà di accogliere il nuovo equilibrio che si viene a creare dopo la separazione con entrambi i genitori. Possiamo osservare, ad esempio, in seguito alla separazione o al costituirsi di un nuovo nucleo domestico, la comparsa di difficoltà scolastiche, di problemi nel ciclo sonno-veglia e di enuresi nei bambini, o l’esacerbarsi della conflittualità, di comportamenti devianti e di disturbi alimentari negli adolescenti. Inoltre, nelle famiglie ricostituite e ricomposte i problemi normali legati alla genitorialità (rapporto genitori-figli, educazione della prole, norme e regole, confronto sui valori di riferimento) e quelli legati alla convivenza (gestione fisica degli spazi e modalità di incontro-scontro sugli spazi emotivi) si possono comporre in un quadro davvero molto complesso che può richiedere l’intervento dello psicoterapeuta familiare che dovrà aiutare la famiglia ad acquisire una grande flessibilità e una notevole quota di creatività.
La terapia familiare con le famiglie ricostituite e ricomposte è diversa dalla terapia familiare classica, diventa fondamentale, da parte del terapeuta, una profonda conoscenza degli aspetti organizzativi ed emotivi e dell’intreccio particolarissimo che questi hanno nei nuclei ricostituiti. Spesso le difficoltà nella gestione di questo intreccio sono il motivo stesso della richiesta, esplicita o implicita, di psicoterapia. La struttura della famiglia ricomposta prevede la coesistenza e l’appartenenza a diverse “squadre”.
La terapia familiare deve consentire la conoscenza e l’incontro reciproco, in uno spazio in cui ci sia anche un profondo rispetto della storia passata, delle diversità e dei sottosistemi familiari. Lavorare con le famiglie ricostituite e ricomposte in una psicoterapia è un momento davvero intenso, un tumulto degli oceani che si incontrano per costruire una nuova unità che, anche grazie alla terapia, laddove sia necessaria, porterà ai suoi membri grandi risorse per il futuro.